Treia è tra i pochi siti a vantare, dalla prima metà del II sec. d.C., testimonianze del culto di Iside e del Serapide, divinità alle quali sembra essere dedicato il complesso santuariale all’interno dell’area del SS. Crocifisso.
Tra le religioni di origine orientale, il culto di Iside aveva un posto di rilievo. Secondo la mitologia egizia, Iside era la sposa di Serapide (identificato, prima della dinastia tolemaica, con il nome di Osiride) assassinato dal fratello Seth. Iside, con l’aiuto della sorella Nefti, riportò in vita l’amato usando i suoi poteri magici e, successivamente, da Serapide ed Iside nacque Horus, dio potente dell’antico Egitto rappresentato a forma di falco. Dinanzi alle persecuzioni incessanti di Seth, Iside si nascose con il figlio nelle paludi del delta del Nilo e lì lo allevò. Esortò Horus, una volta adulto, a vendicare suo padre e raccogliere l’eredità reale.
Iside, dea dagli innumerevoli poteri, sovrana della magia, del destino, della navigazione, della fertilità, della maternità e dell’amore.
Un legame, quello tra Iside e Treia, che attraversa i secoli, forte del fascino che il culto del divino femminile ha sempre esercitato nel tempo.